Capitolo
3 - I suoni dello spagnolo, del francese, dell’inglese, del tedesco
1. Lo spagnolo
1.1. Le vocali
II sistema vocalico spagnolo è ancora più
semplice di quello eptavocalico italiano, e include soltanto cinque vocali.
Infatti, mentre l'italiano distingue (tra le
vocali anteriori e posteriori) una vocale medio-bassa [ɛ ɔ] da una medio-alta
[e o], lo spagnolo possiede soltanto un'unica vocale media anteriore e un'unica
vocale media posteriore.
Queste vocali vengono trascritte con [e o]
corrispondenti alle medio-alte, anche se la loro realizzazione fonetica può
essere media o anche medio-bassa. Nelle trascrizioni fonetiche larghe,
tuttavia, queste variazioni vengono trascurate.
I cinque simboli sono pertanto quelli riportati in
figura (anche qui, come per l'italiano, è più comoda la rappresentazione di
tipo triangolare):
Esempi: [i] in cinco 'cinque', [e] in vengo
'vengo', [a] in cama 'letto', [o] in ocho 'otto', [u] in hube 'ebbi'.
1.2 Le consonanti
Occlusive, fricative e affricate
II consonantismo dello spagnolo iberico presenta
le tre coppie di occlusive bilabiali,
alveolari e velari sorde e sonore [p b; t d; k g], un ricco repertorio di fricative [β; f; θ ð; s z; x ɣ] e una
sola consonante affricata [tʃ]. Mentre
alcuni tra questi foni occlusivi e fricativi possono presentarsi in ogni
posizione, altri possono apparire solo in determinati contesti:
• le consonanti occlusive sorde [p t k] possono occorrere in qualsiasi contesto,
sia in posizione iniziale (pan 'pane'),
sia in posizione intervocalica (supe
'seppi'), sia dopo nasale o altra consonante (tiempo 'tempo');
• le consonanti occlusive sonore [b d g] possono invece apparire solo in posizione
iniziale assoluta (bueno 'buono', gato 'gatto'), oppure dopo nasale (hombre 'uomo'). Invece, in posizione
intervocalica sia all'interno sia a inizio di parola quando questa sia preceduta
da vocale, le occlusive sonore sono sostituite dalle corrispondenti fricative
sonore (v. sotto);
• le fricative
sorde [f θ s x] possono apparire in qualunque posizione, cioè a inizio di
parola (fuerte 'forte'), tra due
vocali (casa 'casa') e dopo nasale o altra consonante (infierno 'inferno'). La fricativa alveolare sorda [s] seguita da
consonante sonora è però sostituita dalla corrispondente sonora [z] (v. sotto),
mentre resta sempre sorda in posizione intervocalica (come nelle varietà centro-meridionali
dell'italiano).
Si osservi infine che mancano del tutto in
spagnolo standard le fricative sorde [ʃ h];
• le fricative
sonore [β ð ɣ] si trovano in posizione intervocalica sia all'interno di
parola (nueve 'nove'), sia a inizio
di parola preceduta da vocale (a ver
'a vedere'); si trovano inoltre prima e dopo altra consonante non nasale (abro
'apro'). La fricativa alveolare sonora [z] appare invece soltanto quando è
seguita da consonante sonora della stessa
parola o della parola seguente (isla 'isola', las madres 'le madri'): in altri termini si può dire che la
fricativa alveolare seguita da consonante ne assume il grado di sonorità ed è
sorda se la consonante seguente è sorda, sonora se questa è sonora. Si tratta
di un fenomeno di assimilazione di sonorità. Mancano nello spagnolo standard le
fricative sonore [v ʒ];
• l'unica affricata
dello spagnolo, la prepalatale sorda [tʃ], può trovarsi in qualunque posizione
(ocho [‘otʃo] 'otto'). Mancano le
affricate [ts], [dz] e [dʒ].
Nasali, laterali, vibranti e approssimanti
• Le nasali
[m ɱ n ɲ ŋ] sono distribuite in modo differente nei diversi contesti: a inizio
di parola o tra due vocali si incontrano unicamente la labiale [m] (mano 'mano', humo 'fumo'), l'alveolare [n] (nuevo
'nuovo', uno 'uno'), la palatale [ɲ] (ñoño 'goffo, bigotto').
Davanti a consonante invece vige (come in
italiano, vd. pp. 77-78) una regola di assimilazione
di luogo di articolazione che seleziona la nasale con lo stesso luogo di
articolazione della consonante seguente, per cui se la consonante seguente è
una bilabiale, la nasale sarà sempre una bilabiale, e così via (lampara 'lampada', entero 'intero'). Si osservi che la nasale palatale [ɲ] è sempre
breve (a differenza dell'italiano, vd. p. 77).
• Le laterali
dello spagnolo sono l'alveolare [1] e la palatale [ʎ] (luna ‘luna', llama [‘ʎama]
'fiamma'). Anche la laterale palatale [ʎ] è sempre breve.
• La vibrante
[r] è l'unica consonante che in spagnolo si presenta sia come consonante breve
[r] sia come consonante lunga [rr]. Tra due vocali può essere breve o lunga,
con funzione distintiva (pero 'però',
perro ‘cane'); davanti o dopo
consonante è sempre breve (carne
'carne', padre 'padre'); in posizione
iniziale è sempre lunga (rosa ['rrosa] 'rosa').
• Le approssimanti
[j w] si possono trovare in qualunque posizione nella parola seguite da vocale
(hierro [‘jerro] 'ferro', huevo ['weβo] 'uovo', agua ['aɣwa] 'acqua'). L'approssimante
palatale [j] si trova anche a fine di parola dopo vocale (hoy [oj] 'oggi').
Lunghezza consonantica
In generale, ricordiamo che in spagnolo le
consonanti sono sistematicamente brevi, a eccezione, come segnalato, della [r],
e che sono dunque brevi anche [ɲ] e [ʎ] e tutte le consonanti iniziali e finali
(p. es. a Sevilla [a se'βiʎa] non [a
sse'βiʎʎa] 'a Siviglia', los amigos
[los a'miɣos] non [loss a'miɣoss] 'gli amici').
2. Il francese
2.1 Le vocali
A differenza dell'italiano e dello spagnolo, il
francese possiede un sistema vocalico complesso, con ben sedici foni vocalici. Esso include infatti dodici vocali orali:
tutte le otto vocali cardinali primarie [i e ɛ a ɑ ɔ o u], tre delle vocali
cardinali secondarie, ossia le anteriori labializzate [y ø œ], e la vocale
centrale media [ǝ], oltre a quattro diverse vocali nasali [ɛ œ ɑ ɔ][1].
Il trapezio delle vocali orali del francese, nel
quale porremo fianco a fianco le vocali non labializzate e le labializzate pronunciate
nello stesso luogo di articolazione, ha dunque la struttura:
Esempi: [i] in Paris 'Parigi'; [e] in été
'estate'; [ɛ] in mère 'madre'; [a] in
papa 'papà' [ɑ] in pàté 'pasta'; [ɔ] in fort 'forte'; [o] in beau 'bello'; [u] in nous 'noi'; [y] in nu 'nudo'; [ø] in jeu
'gioco'; [œ] in cœur 'cuore'; [ǝ] in je 'io'.
Le quattro vocali nasali del francese (tutte
medio-basse o basse) si dispongono invece nel trapezio vocalico nel modo
seguente:
Esempi (NB. manca la tilde!): [ɛ] in vin 'vino' [œ] in un 'uno' [ɔ] in bon
'buono' [ɑ] in blanc 'bianco'.
2.2 Le consonanti
Occlusive e fricative
II consonantismo francese include tre coppie di
occlusive sorde e sonore [p b; t d; k g] e tre coppie di fricative sorde e
sonore [f v; s z; ʃ ʒ], oltre alla fricativa uvulare sonora [ʁ]. Non possiede
alcuna affricata.
• Occlusive
sorde e sonore: p. es. pére [pɛʁ]
'padre', bière [bjɛʁ] 'birra', guerre [gɛʁ] 'guerra'. Queste
consonanti, quando sono in posizione finale di parola, hanno la tendenza ad
'assimilare' il proprio coefficiente di sonorità a quello della consonante
iniziale della parola seguente, cioè se una sonora è seguita da una sorda, la
sonora si desonorizza; se una sorda è seguita da una sonora, la sorda si
sonorizza. Per esempio, se la parola langue
[lɑg] ‘lingua' è seguita da parola che inizia con una consonante sorda, come la
parola française [fʁɑ‘sɛz]
'francese', la consonante finale [g] si desonorizza, diventando [g][2]: [lɑg
fʁɑ‘sɛz].
• Fricative
sorde e sonore: p. es. faire [fɛʁ]
'fare', verre [vɛʁ] 'bicchiere', zèro [ze’ʁo] 'zero'. Anche per le
fricative vige la stessa regola di assimilazione descritta per le occlusive.
Per esempio la [f] di neuf [nœf]
'nove', se seguita
da garoçns
[gaʁ’sɔ] 'ragazzi', diventa [f]: [nœf gaʁ’sɔ][3]. La
fricativa uvulare sonora [ʁ] non ha un equivalente sordo, ma si desonorizza in
fine di parola se è preceduta da consonante sorda, come in quatre [katʁ] 'quattro'. Manca del tutto in francese la fricativa
laringale [h] nonostante la frequenza della lettera h nell'ortografia francese.
Nasali, laterali e approssimanti
• le nasali
[m n ɲ] possono occorrere in qualunque posizione. Ad esempio a inizio di parola
(moi [mwa] 'io'; nous [nu] 'noi'), tra vocali (ami
[a'mi] 'amico'), in fine di parola (homme
[ɔm] 'uomo', reine [ʁɛn] 'regina'). La
nasale velare [ŋ] si trova solo in fine di parola in prestiti stranieri come ring [ʁiŋ] 'ring’.
Si osservi che dopo vocale nasale le lettere n e m
presenti nell'ortografia francese non vengono pronunciate nello standard: France [fʁɑs] ‘Francia', champ [ʃɑ] 'campo', cinq [sɛk] 'cinque'.
• di laterali
il francese ne ha una sola, la alveolare [1], come in lune [lyn] 'luna', belle
[bɛl] 'bella'.
• le tre approssimanti
del francese sono la palatale [j], la labiopalatale [ɥ] e la labiovelare [w].
Tutte e tre possono occorrere in posizione prevocalica: pied [pje] 'piede', lui [lɥi]
'lui', voix [vwa] 'voce'.
La sola palatale [j] si trova anche dopo vocale,
in posizione finale di sillaba o di parola: paille
[pɑj] 'paglia', feuille [foej]
'foglia', feuilleter [foej'te] 'sfogliare'.
Lunghezza consonantica
In francese le consonanti sono sempre brevi,
indipendentemente dall'ortografia: p. es. assez
[a'se] 'abbastanza', aller [a’le]
'andare', frapper [fʁa'pe] 'colpire'.
Anche [ɲ] e tutte le consonanti iniziali e
finali sono sempre brevi: p. es. baigner
[bɛ‘ɲe] non [bɛɲ‘ɲe] 'bagnare', à Paris
[a pa'ʁi] non [a ppa'ʁi] 'a Parigi'. L'allungamento occasionale di una
consonante si osserva però per fini enfatici: c'est merveilleux [s ɛ mmɛʁvɛ’jø].
3. L'inglese
3.1. Le vocali
II vocalismo inglese è estremamente complesso
per il numero anche qui molto alto dei foni vocalici (12), ma anche per il
ruolo che in inglese assume la durata e la presenza di numerosi dittonghi
(8), oltre che all'esistenza di più varietà standard con sistemi vocalici
parzialmente diversi (qui ci limiteremo alla varietà britannica).
Sono presenti in inglese cinque vocali cardinali
primarie [i ɛ ɑ ɔ u], la vocale cardinale secondaria posteriore medio-bassa [ʌ],
e le quattro vocali non cardinali [ɪ æ ʊ ǝ].
Alcuni foni vocalici dell'inglese sono
sistematicamente lunghi [i: u: ɑ:]; altri all'opposto sono sempre brevi [ɛ æ ɪ
ʊ ʌ]; altri ancora possono essere brevi o lunghi [ǝ/ǝ: ɔ/ɔ:].
Ecco l'intero repertorio delle vocali brevi e
lunghe dell'inglese nello schema trapezoidale:
Esempi:
Vocali brevi
[ɪ] in bit 'morso'
[ɛ]
in bet 'scommessa'
[æ]
in bat 'pipistrello'
[ʌ]
in but 'ma'
[ɔ] in gone 'andato'
[ʊ] in book 'libro'
[ǝ] in again 'di nuovo'
|
Vocali lunghe
[i:] in beat 'battere'
[ǝ:]
in bird 'uccello'
[ɑ:]
in half 'metà'
[ɔ:] in horse 'cavallo'
[u:] in boot 'stivale'
|
Insieme a questi dodici foni vocalici
brevi e lunghi l'inglese possiede una serie di ben otto dittonghi:
[aɪ], [eɪ], [ɔɪ], [aʊ],
[ǝʊ], [ɪǝ], [ɛǝ], [ʊǝ].
Come si può osservare, appaiono nei dittonghi i
foni [a] e [e], che non sono inseriti nello schema trapezoidale vocalico in
quanto non ricorrono mai in inglese se non all'interno di questi dittonghi. In
fig. 3.5 sono rappresentati i ‘percorsi’ articolatori degli otto dittonghi
dell'inglese.
Esempi:
[aɪ] in side
'lato'
[eɪ] in day
'giorno'
[ɔɪ] in boy
'ragazzo'
[aʊ] in out 'fuori'
[ǝʊ] in no 'no'
[ɪǝ] in beer 'birra'
[ɛǝ] in there 'là'
[ʊǝ]
in poor 'povero'.
3.2
Le consonanti
Occlusive, fricative e
affricate
L'inglese presenta tre coppie di occlusive [p b;
t d; k g], quattro coppie di fricative [f v; θ ð; s z; ʃ ʒ] alle quali si
aggiunge la fricativa laringale sorda [h], nonché la coppia di affricate
prepalatali [tʃ dʒ].
• Occlusive: le occlusive sorde sono generalmente
aspirate, a meno che non siano precedute da una [s], mentre le sonore non
presentano questa caratteristica. Per es., pen [p'ɛn] 'penna', ten
[t'ɛn] 'dieci', can [k'æn] 'potere'; spend [spɛnd] 'spendere', stand
[stænd] 'stare in piedi', sky [skaɪ] 'cielo'; boy [bɔɪ] 'ragazzo'.
• Fricative: ad es., fan [fæn] ‘ventaglio',
van [væn] 'furgone', seal [si:l] 'foca', zeal [zi:l]
'zelo', thin [θɪn] 'sottile', this [ðis] 'questo', show [ʃǝʊ]
'mostrare', home [hǝʊm] 'casa'.
• Affricate: per es., Charles [tʃɑ:lz]
'Carlo', George [dʒɔ:dʒ] 'Giorgio'.
Non sono considerate affricate le sequenze [ts]
e [dz] di cats [kæsts] 'gatti' e beds [bedz] ‘letti', che in
inglese vengono analizzate come sequenze biconsonantiche formate da occlusiva +
fricativa.
Nasali, laterali e
approssimanti
• Nasali: le tre nasali dell'inglese [m n
ŋ] hanno una diversa distribuzione: la bilabiale e l'alveolare possono
occorrere in ogni posizione, mentre per la velare [ŋ] è esclusa la posizione
iniziale di parola.
Per es., map [maep] 'mappa', nap
[naep] 'sonnellino'; hammer ['haemǝ] 'martello', honour ['ɔnǝ]
'onore'; come [k'ʌm] ‘venire', son [sʌn] 'figlio', song [sɔŋ]
'canzone'. Si noti l'assenza in inglese della nasale palatale [ɲ]: per es., design
[dɪ'zaɪn] 'disegno'.
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