giovedì 3 settembre 2015

Pietro Maturi, I suoni delle lingue (capp. III & IV)



Capitolo 3 - I suoni dello spagnolo, del francese, dell’inglese, del tedesco

1. Lo spagnolo

1.1. Le vocali

II sistema vocalico spagnolo è ancora più semplice di quello eptavocalico italiano, e include soltanto cinque vocali.
Infatti, mentre l'italiano distingue (tra le vocali anteriori e posteriori) una vocale medio-bassa [ɛ ɔ] da una medio-alta [e o], lo spagnolo possiede soltanto un'unica vocale media anteriore e un'unica vocale media posteriore.
Queste vocali vengono trascritte con [e o] corrispondenti alle medio-alte, anche se la loro realizzazione fonetica può essere media o anche medio-bassa. Nelle trascrizioni fonetiche larghe, tuttavia, queste variazioni vengono trascurate.
I cinque simboli sono pertanto quelli riportati in figura (anche qui, come per l'italiano, è più comoda la rappresentazione di tipo triangolare): 

Esempi: [i] in cinco 'cinque', [e] in vengo 'vengo', [a] in cama 'letto', [o] in ocho 'otto', [u] in hube 'ebbi'.

1.2 Le consonanti


Occlusive, fricative e affricate
II consonantismo dello spagnolo iberico presenta le tre coppie di occlusive bilabiali, alveolari e velari sorde e sonore [p b; t d; k g], un ricco repertorio di fricative [β; f; θ ð; s z; x ɣ] e una sola consonante affricata [tʃ]. Mentre alcuni tra questi foni occlusivi e fricativi possono presentarsi in ogni posizione, altri possono apparire solo in determinati contesti:
• le consonanti occlusive sorde [p t k] possono occorrere in qualsiasi contesto, sia in posizione iniziale (pan 'pane'), sia in posizione intervocalica (supe 'seppi'), sia dopo nasale o altra consonante (tiempo 'tempo');
• le consonanti occlusive sonore [b d g] possono invece apparire solo in posizione iniziale assoluta (bueno 'buono', gato 'gatto'), oppure dopo nasale (hombre 'uomo'). Invece, in posizione intervocalica sia all'interno sia a inizio di parola quando questa sia preceduta da vocale, le occlusive sonore sono sostituite dalle corrispondenti fricative sonore (v. sotto);
• le fricative sorde [f θ s x] possono apparire in qualunque posizione, cioè a inizio di parola (fuerte 'forte'), tra due vocali (casa 'casa') e dopo nasale o altra consonante (infierno 'inferno'). La fricativa alveolare sorda [s] seguita da consonante sonora è però sostituita dalla corrispondente sonora [z] (v. sotto), mentre resta sempre sorda in posizione intervocalica (come nelle varietà centro-meridionali dell'italiano).
Si osservi infine che mancano del tutto in spagnolo standard le fricative sorde [ʃ h];
• le fricative sonore [β ð ɣ] si trovano in posizione intervocalica sia all'interno di parola (nueve 'nove'), sia a inizio di parola preceduta da vocale (a ver 'a vedere'); si trovano inoltre prima e dopo altra consonante non nasale (abro 'apro'). La fricativa alveolare sonora [z] appare invece soltanto quando è seguita da consonante sonora della stessa
parola o della parola seguente (isla 'isola', las madres 'le madri'): in altri termini si può dire che la fricativa alveolare seguita da consonante ne assume il grado di sonorità ed è sorda se la consonante seguente è sorda, sonora se questa è sonora. Si tratta di un fenomeno di assimilazione di sonorità. Mancano nello spagnolo standard le fricative sonore [v ʒ];
• l'unica affricata dello spagnolo, la prepalatale sorda [tʃ], può trovarsi in qualunque posizione (ocho [‘otʃo] 'otto'). Mancano le affricate [ts], [dz] e [dʒ].

Nasali, laterali, vibranti e approssimanti
• Le nasali [m ɱ n ɲ ŋ] sono distribuite in modo differente nei diversi contesti: a inizio di parola o tra due vocali si incontrano unicamente la labiale [m] (mano 'mano', humo 'fumo'), l'alveolare [n] (nuevo 'nuovo', uno 'uno'), la palatale [ɲ] (ñoño 'goffo, bigotto').
Davanti a consonante invece vige (come in italiano, vd. pp. 77-78) una regola di assimilazione di luogo di articolazione che seleziona la nasale con lo stesso luogo di articolazione della consonante seguente, per cui se la consonante seguente è una bilabiale, la nasale sarà sempre una bilabiale, e così via (lampara 'lampada', entero 'intero'). Si osservi che la nasale palatale [ɲ] è sempre breve (a differenza dell'italiano, vd. p. 77).
• Le laterali dello spagnolo sono l'alveolare [1] e la palatale [ʎ] (luna ‘luna', llama [‘ʎama] 'fiamma'). Anche la laterale palatale [ʎ] è sempre breve.
• La vibrante [r] è l'unica consonante che in spagnolo si presenta sia come consonante breve [r] sia come consonante lunga [rr]. Tra due vocali può essere breve o lunga, con funzione distintiva (pero 'però', perro ‘cane'); davanti o dopo consonante è sempre breve (carne 'carne', padre 'padre'); in posizione iniziale è sempre lunga (rosa ['rrosa] 'rosa').
• Le approssimanti [j w] si possono trovare in qualunque posizione nella parola seguite da vocale (hierro [‘jerro] 'ferro', huevo ['weβo] 'uovo', agua ['aɣwa] 'acqua'). L'approssimante palatale [j] si trova anche a fine di parola dopo vocale (hoy [oj] 'oggi').

Lunghezza consonantica
In generale, ricordiamo che in spagnolo le consonanti sono sistematicamente brevi, a eccezione, come segnalato, della [r], e che sono dunque brevi anche [ɲ] e [ʎ] e tutte le consonanti iniziali e finali (p. es. a Sevilla [a se'βiʎa] non [a sse'βiʎʎa] 'a Siviglia', los amigos [los a'miɣos] non [loss a'miɣoss] 'gli amici').




2. Il francese

2.1 Le vocali

A differenza dell'italiano e dello spagnolo, il francese possiede un sistema vocalico complesso, con ben sedici foni vocalici. Esso include infatti dodici vocali orali: tutte le otto vocali cardinali primarie [i e ɛ a ɑ ɔ o u], tre delle vocali cardinali secondarie, ossia le anteriori labializzate [y ø œ], e la vocale centrale media [ǝ], oltre a quattro diverse vocali nasali [ɛ œ ɑ ɔ][1].
Il trapezio delle vocali orali del francese, nel quale porremo fianco a fianco le vocali non labializzate e le labializzate pronunciate nello stesso luogo di articolazione, ha dunque la struttura:
Esempi: [i] in Paris 'Parigi'; [e] in été 'estate'; [ɛ] in mère 'madre'; [a] in papa 'papà' [ɑ] in pàté 'pasta'; [ɔ] in fort 'forte'; [o] in beau 'bello'; [u] in nous 'noi'; [y] in nu 'nudo'; [ø] in jeu 'gioco'; [œ] in cœur 'cuore'; [ǝ] in je 'io'.

Le quattro vocali nasali del francese (tutte medio-basse o basse) si dispongono invece nel trapezio vocalico nel modo seguente:
Esempi (NB. manca la tilde!): [ɛ] in vin 'vino' [œ] in un 'uno' [ɔ] in bon 'buono' [ɑ] in blanc 'bianco'.

2.2 Le consonanti


Occlusive e fricative
II consonantismo francese include tre coppie di occlusive sorde e sonore [p b; t d; k g] e tre coppie di fricative sorde e sonore [f v; s z; ʃ ʒ], oltre alla fricativa uvulare sonora [ʁ]. Non possiede alcuna affricata.
Occlusive sorde e sonore: p. es. pére [pɛʁ] 'padre', bière [bjɛʁ] 'birra', guerre [gɛʁ] 'guerra'. Queste consonanti, quando sono in posizione finale di parola, hanno la tendenza ad 'assimilare' il proprio coefficiente di sonorità a quello della consonante iniziale della parola seguente, cioè se una sonora è seguita da una sorda, la sonora si desonorizza; se una sorda è seguita da una sonora, la sorda si sonorizza. Per esempio, se la parola langue [lɑg] ‘lingua' è seguita da parola che inizia con una consonante sorda, come la parola française [fʁɑ‘sɛz] 'francese', la consonante finale [g] si desonorizza, diventando [g][2]: [lɑg fʁɑ‘sɛz].
Fricative sorde e sonore: p. es. faire [fɛʁ] 'fare', verre [vɛʁ] 'bicchiere', zèro [ze’ʁo] 'zero'. Anche per le fricative vige la stessa regola di assimilazione descritta per le occlusive. Per esempio la [f] di neuf [nœf] 'nove', se seguita
da garoçns [gaʁ’sɔ] 'ragazzi', diventa [f]: [nœf gaʁ’sɔ][3]. La fricativa uvulare sonora [ʁ] non ha un equivalente sordo, ma si desonorizza in fine di parola se è preceduta da consonante sorda, come in quatre [katʁ] 'quattro'. Manca del tutto in francese la fricativa laringale [h] nonostante la frequenza della lettera h nell'ortografia francese.

Nasali, laterali e approssimanti
• le nasali [m n ɲ] possono occorrere in qualunque posizione. Ad esempio a inizio di parola (moi [mwa] 'io'; nous [nu] 'noi'), tra vocali (ami [a'mi] 'amico'), in fine di parola (homme [ɔm] 'uomo', reine [ʁɛn] 'regina'). La nasale velare [ŋ] si trova solo in fine di parola in prestiti stranieri come ring [ʁiŋ] 'ring’.
Si osservi che dopo vocale nasale le lettere n e m presenti nell'ortografia francese non vengono pronunciate nello standard: France [fʁɑs] ‘Francia', champ [ʃɑ] 'campo', cinq [sɛk] 'cinque'.
• di laterali il francese ne ha una sola, la alveolare [1], come in lune [lyn] 'luna', belle [bɛl] 'bella'.
• le tre approssimanti del francese sono la palatale [j], la labiopalatale [ɥ] e la labiovelare [w]. Tutte e tre possono occorrere in posizione prevocalica: pied [pje] 'piede', lui [lɥi] 'lui', voix [vwa] 'voce'.
La sola palatale [j] si trova anche dopo vocale, in posizione finale di sillaba o di parola: paille [pɑj] 'paglia', feuille [foej] 'foglia', feuilleter [foej'te] 'sfogliare'.

Lunghezza consonantica
In francese le consonanti sono sempre brevi, indipendentemente dall'ortografia: p. es. assez [a'se] 'abbastanza', aller [a’le] 'andare', frapper [fʁa'pe] 'colpire'.
Anche [ɲ] e tutte le consonanti iniziali e finali sono sempre brevi: p. es. baigner [bɛ‘ɲe] non [bɛɲ‘ɲe] 'bagnare', à Paris [a pa'ʁi] non [a ppa'ʁi] 'a Parigi'. L'allungamento occasionale di una consonante si osserva però per fini enfatici: c'est merveilleux [s ɛ mmɛʁvɛ’jø].



3. L'inglese

3.1. Le vocali

II vocalismo inglese è estremamente complesso per il numero anche qui molto alto dei foni vocalici (12), ma anche per il ruolo che in inglese assume la durata e la presenza di numerosi dittonghi (8), oltre che all'esistenza di più varietà standard con sistemi vocalici parzialmente diversi (qui ci limiteremo alla varietà britannica).
Sono presenti in inglese cinque vocali cardinali primarie [i ɛ ɑ ɔ u], la vocale cardinale secondaria posteriore medio-bassa [ʌ], e le quattro vocali non cardinali [ɪ æ ʊ ǝ].
Alcuni foni vocalici dell'inglese sono sistematicamente lunghi [i: u: ɑ:]; altri all'opposto sono sempre brevi [ɛ æ ɪ ʊ ʌ]; altri ancora possono essere brevi o lunghi [ǝ/ǝ:  ɔ/ɔ:].
Ecco l'intero repertorio delle vocali brevi e lunghe dell'inglese nello schema trapezoidale:
Esempi:
Vocali brevi

[ɪ] in bit 'morso'
[ɛ] in bet 'scommessa'
[æ] in bat 'pipistrello'
[ʌ] in but 'ma'
[ɔ] in gone 'andato'
[ʊ] in book 'libro'
[ǝ] in again 'di nuovo'
 
Vocali lunghe   

[i:] in beat 'battere'
[ǝ:] in bird 'uccello'
[ɑ:] in half  'metà'
[ɔ:] in horse 'cavallo'
[u:] in boot 'stivale'
Insieme a questi dodici foni vocalici brevi e lunghi l'inglese possiede una serie di ben otto dittonghi:
[aɪ], [eɪ], [ɔɪ], [aʊ], [ǝʊ], [ɪǝ], [ɛǝ], [ʊǝ].
Come si può osservare, appaiono nei dittonghi i foni [a] e [e], che non sono inseriti nello schema trapezoidale vocalico in quanto non ricorrono mai in inglese se non all'interno di questi dittonghi. In fig. 3.5 sono rappresentati i ‘percorsi’ articolatori degli otto dittonghi dell'inglese.

Esempi:
[aɪ] in side 'lato'
[eɪ] in day 'giorno'
[ɔɪ] in boy 'ragazzo'
[aʊ] in out 'fuori'
[ǝʊ] in no 'no'
[ɪǝ] in beer 'birra'
[ɛǝ] in there 'là'
[ʊǝ] in poor 'povero'.



3.2 Le consonanti


Occlusive, fricative e affricate
L'inglese presenta tre coppie di occlusive [p b; t d; k g], quattro coppie di fricative [f v; θ ð; s z; ʃ ʒ] alle quali si aggiunge la fricativa laringale sorda [h], nonché la coppia di affricate prepalatali [tʃ  dʒ].
Occlusive: le occlusive sorde sono generalmente aspirate, a meno che non siano precedute da una [s], mentre le sonore non presentano questa caratteristica. Per es., pen [p'ɛn] 'penna', ten [t'ɛn] 'dieci', can [k'æn] 'potere'; spend [spɛnd] 'spendere', stand [stænd] 'stare in piedi', sky [skaɪ] 'cielo'; boy [bɔɪ] 'ragazzo'.
Fricative: ad es., fan [fæn] ‘ventaglio', van [væn] 'furgone', seal [si:l] 'foca', zeal [zi:l] 'zelo', thin [θɪn] 'sottile', this [ðis] 'questo', show [ʃǝʊ] 'mostrare', home [hǝʊm] 'casa'.
Affricate: per es., Charles [tʃɑ:lz] 'Carlo', George [dʒɔ:dʒ] 'Giorgio'.
Non sono considerate affricate le sequenze [ts] e [dz] di cats [kæsts] 'gatti' e beds [bedz] ‘letti', che in inglese vengono analizzate come sequenze biconsonantiche formate da occlusiva + fricativa.

Nasali, laterali e approssimanti
Nasali: le tre nasali dell'inglese [m n ŋ] hanno una diversa distribuzione: la bilabiale e l'alveolare possono occorrere in ogni posizione, mentre per la velare [ŋ] è esclusa la posizione iniziale di parola.
Per es., map [maep] 'mappa', nap [naep] 'sonnellino'; hammer ['haemǝ] 'martello', honour ['ɔnǝ] 'onore'; come [k'ʌm] ‘venire', son [sʌn] 'figlio', song [sɔŋ] 'canzone'. Si noti l'assenza in inglese della nasale palatale [ɲ]: per es., design [dɪ'zaɪn] 'disegno'.


5 pagine di 14 – per continuare segui questo link (o copialo nella barra indirizzi):



[1] Tutte sovrastate da tilde  ~ .
[2] NB. Nella nuova g c’è un segno diacritico (un pallino sotto la lettera).
[3] NB. Controlla sul testo i segni diacritici.

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